Incontro di sensibilizzazione con la brillante dott.ssa Monica Riccio- Psicologa del Centro Antiviolenza “Aiuto donna”

Antiviolenza

Un incontro che ha lasciato il segno
La dott.ssa Monica Riccio (psicologa del Centro Antiviolenza “Aiuto Donna” di Fondazione Città Solidale) ha incontrato gli studenti delle classi terze della SSIG, per affrontare un tema di drammatica attualità: la violenza di genere. L’evento organizzato nell’ambito del Progetto RispettAmi frutto del protocollo con la Regione Calabria, ha offerto ai giovani partecipanti uno spazio di ascolto e confronto su una realtà che, sebbene spesso silenziata, è profondamente radicata nella nostra società.
Ha aperto tale dibattito denso di significato il Coro Arcobaleno con l’esecuzione del canto “Quello che le donne non dicono” a seguire l’interpretazione del toccante monologo “Speranze calpestate” a opera dell’alunna Giulia Migliaccio.
La dottoressa Riccio ha guidato i ragazzi attraverso una comprensione approfondita delle diverse fasi in cui la violenza di genere si manifesta. “Non si tratta solo di atti fisici”, ha sottolineato, “ma di un meccanismo insidioso che coinvolge la dimensione psicologica, economica, spirituale e persino assistita”. Quest’ultima, ha spiegato, si verifica quando i minori sono costretti a vivere in un ambiente segnato da abusi, subendo gravi ripercussioni emotive e psicologiche. Particolare attenzione è stata dedicata alla violenza psicologica, spesso sottovalutata, ma altrettanto devastante: manipolazioni, isolamento, svalutazioni continue, che portano la vittima a perdere la percezione del proprio valore e della propria autonomia. Questo tipo di violenza costituisce spesso la base di un ciclo di abusi che può sfociare in episodi fisici o, nei casi più estremi, nei tragici femminicidi che continuano a segnare le cronache; ha illustrato dati allarmanti sull’incidenza dei femminicidi in Italia, evidenziando come questi rappresentino il punto di non ritorno di un percorso di violenza che troppo spesso rimane sommerso. Durante l’incontro, la psicologa ha parlato anche delle strutture di accoglienza e protezione messe a disposizione dalla Fondazione Città Solidale. Questi centri rappresentano un approdo sicuro per donne e minori che cercano di sfuggire a una condizione di abuso, offrendo supporto psicologico, legale e sociale. “Accogliere significa restituire dignità”, ha spiegato Riccio, evidenziando l’importanza di un lavoro multidisciplinare che accompagni le vittime verso una rinascita. Un altro punto cruciale dell’intervento ha riguardato l’importanza di promuovere leggi sempre più incisive a tutela delle donne vittime di violenza. Tuttavia, ha aggiunto Riccio, “la prevenzione deve partire dalla cultura. Educare al rispetto e all’empatia significa costruire una società capace di riconoscere e combattere la violenza”. Gli studenti sono stati invitati a riflettere sul ruolo del linguaggio e dei comportamenti quotidiani, spesso impregnati di stereotipi di genere, e sull’urgenza di decostruirli. Il dialogo si è chiuso con uno spazio per domande e riflessioni, durante il quale gli studenti hanno dimostrato grande sensibilità e interesse. Le parole della dottoressa Riccio hanno acceso nei giovani una consapevolezza nuova, invitandoli a diventare protagonisti di un cambiamento culturale necessario.
L’incontro fortemente voluto dal Dirigente Scolastico prof.ssa Maria Riccio, non è stato soltanto una lezione, ma un appello a tutti: riconoscere la violenza, sostituire l’indifferenza con l’azione e scegliere, ogni giorno, di costruire una comunità basata sul rispetto reciproco.

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