Un bambino, durante il nostro lavoro sulla Shoah, ha fatto un’osservazione toccante: “Noi ROM maestra saremmo morti tutti all’epoca della Shoah.” Abbiamo raccontato la storia dei Rom, parlando dei 2 milioni e 500 mila Rom uccisi, e riflettendo su ciò che la nostra cultura ha affrontato. Quella frase racchiudeva una consapevolezza profonda, un pensiero che ha unito passato e presente. Ma subito dopo, ci siamo concentrati su ciò che ci rende forti oggi: essere consapevoli della nostra identità e felici di vivere in un tempo e in un luogo in cui possiamo essere liberi di essere noi stessi.
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