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L’Istituto Comprensivo Casalinuovo, conclude la settimana della Memoria, attività progettuale fortemente voluta dalla dirigente prof.ssa Maria Riccio, con i due percorsi didattici sulla Shoah, allestiti nella Scuola Primaria di via Forni, dal titolo “Per non dimenticare” e nella Scuola Secondaria di I grado “Stelle senza un cielo”.
La prima mostra, “Per non dimenticare”, ha coinvolto gli alunni di tutte le classi con elaborati grafico pittorici, plastici e testuali sul tema dell’Olocausto. Le insegnanti hanno infatti trasmesso dei contenuti storici ai bambini che li hanno poi liberamente rielaborati sotto forma di disegno, cartellone in 3 d, fumetto, o cruciverba con Qr-code di spiegazione . Le loro emozioni riguardo il tema della persecuzione degli ebrei, hanno così permesso di esprimere a pieno creatività e fantasia, seppure nel merito di un argomento difficile da capire per la loro giovanissima età.
Gli elaborati artistici, interamente realizzati dagli alunni in forma inedita ed originale, mostrano una chiara ed approfondita riflessione sul tema delle leggi razziali, dei Ghetti, dell’internamento e dei campi di concentramento o sterminio . I lavori sono frutto di un’attività multidisciplinare che ha coinvolto le competenze in chiave europea nonché l’analisi degli articoli della Costituzione, riguardanti la parità sociale, l’uguaglianza, l’accoglienza, i diritti e il rispetto. Di particolare significato sono stati i testi liberamente redatti sulla base delle emozioni provate come feedback sulla conoscenza delle dinamiche della Shoah.
La realizzazione di alcuni plastici in scala del campo di sterminio di Auschwitz ha dato prova di notevoli capacità artistiche nonché di spiccato senso di rielaborazione del contenuto storico trasmesso dalle docenti. La mostra ha dunque centrato a pieno l’obiettivo formativo dello studio e dell’approfondimento sui tragici eventi che hanno segnato la storia europea del Novecento, seppur adattato a linguaggio e decodifica per l’età dei discendenti.
Il percorso didattico dal titolo “Stelle senza un cielo” allestito all’interno dell’ atrio della Scuola Secondaria di Primo Grado di via Stretto Antico ha offerto assimilazione profonda e personale di conoscenze sul tema dei bambini nella Shoah partendo dal numero impressionante di vittime innocenti di questa specifica categoria sociale: un milione e mezzo. Il contenuto didattico predisposto e diffuso dallo Yad Vashem di Gerusalemme, Centro Internazionale di studi e documentazione sulla Shoah , si è infatti articolato in 27 pannelli: la mostra è stata esposta in tutto il Mondo, anche perché lo Yad Vashem si occupa da decenni della formazione degli insegnanti con seminari sulla didattica della Shoah, mettendo poi a disposizione degli stessi materiale e contenuti di facile consultazione.
La mostra era divisa in sezioni argomentative legate al delicato tema della negazione del diritto all’infanzia di tutti i bambini drammaticamente coinvolti nel dramma dell’Olocausto. Il gioco, l’istruzione, l’identità ebraica, la famiglia, la casa, l’amicizia: tutti diritti fondamentali propri dell’essere bambini che hanno trasformato le vittime, stelle senza un cielo in cui brillare.
I ragazzi delle classi terze si sono fatti guide e illustratori di questo percorso, per i più giovani compagni delle classi prime e seconde e dei bambini della scuola primaria in visita presso l’istituto. La mostra è stata esposta per una settimana anche alle famiglie che hanno chiesto di poterla visitare. All’interno dello spazio è stato predisposto inoltre un angolo per la consultazione di alcuni documenti originali dell’epoca consistenti in delle fonti storiche illustrate da alcune didascalie. Tali contenuti provenienti da una collezione privata riguardavano due lettere originali di prigionieri politici polacchi provenienti dal campo di Auschwitz nel 1940 e nel 1942, in alcune monete coniate all’interno del ghetto di Lodz, necessarie per lo scambio dei pochi beni di prima necessità all’interno del ghetto stesso. Presenti alcuni volantini clandestini del 1944 del comandante generale Alexander delle forze Alleate che invitava i cittadini romani alla resistenza è un documento (stampa diffusa) sul disarmo dei soldati italiani, dopo l’8 settembre del 1943. Tutti i documenti presentavano spiegazione sull’origine, la provenienza, l’autenticità e una guida sull’interpretazione di quella che gli storici definiscono una fonte oggettiva.
Altre due fonti materiali molto importanti riguardavano invece, il tema delle Leggi Razziali e nello specifico un documento di iscrizione all’albo dei veterinari di un giovane medico di Lodi che doveva dichiararsi di “razza ariana” e iscritto al Partito Nazionale Fascista per poter esercitare la sua professione e in una preghiera cattolica con contenuto di propaganda che i bambini dovevano imparare e recitare a scuola nel Ventennio del Regime. L’ultimo documento era la lettera di un soldato tedesco dell’aviazione Luftwaffe, indirizzata sua famiglia, in cui raccontava della normalità dei suoi ordini di morte, dimostrando cosa significhi il concetto di “banalità del male”.
Nelle giornate del 26 e 27 gennaio la scuola ha dunque aperto le porte ai visitatori. Presso la Scuola Primaria si sono alternate le famiglie, i bambini della scuola dell’infanzia nonché il vicesindaco nella persona della Dottoressa Iemma. Le due giornate sono state allietate da intermezzi musicali e seguiti dai docenti di musica e dal Coro Arcobaleno. Si è trattato di alcuni brani come la celebre colonna sonora del film Schindler’s List e il canto in Yiddish, Gam Gam che i bambini ebrei imparavano nelle scuole ebraiche delle sinagoghe. L’ultimo canto è stato poi il testo musicato della poesia “Se questo è un uomo” di Primo Levi.
La referente del Progetto: “Storia e Memoria – la parola ai testimoni” Prof.ssa Pasqualina Pamela Stranieri
https://we.tl/t-peXs3OIyzi
SI ALLEGA IL LINK DELL’ARCHIVIO: “PROGETTO STORIA E MEMORIA- PAROLA AI TESTIMONI”
https://archivio.iccasalinuovocatanzarosud.edu.it/storia-e-memoria.html
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